Sondaggio Tecnologia al Femminile


Un sondaggio realizzato dall’Ufficio Studi AIRES rileva che le italiane si sentono competenti ad usarli e hanno un rapporto tranquillo con la tecnologia che usano ogni giorno. Però solo un terzo delle intervistate è soddisfatta della tecnologia quotidiana: la maggioranza è critica verso apparecchi troppo complicati o non pensati specificamente per le esigenze delle donne che lavorano e gestiscono una famiglia

Milano, 5 maggio 2009  – Che cosa pensano della tecnologia le donne che entrano nei negozi di elettrodomestici ed elettronica a Roma e Milano? E come vivono il loro rapporto con gli strumenti tecnologici presenti nella vita quotidiana? Tutte ormai usano il cellulare, anche le più anziane. I tre quarti hanno in casa un computer con una connessione ad Internet e nel 72% dei casi lo sanno utilizzare. Il 93% si dichiara competente o abbastanza competente a usare la tecnologia, verso la quale hanno un rapporto tranquillo o addirittura entusiasmante nel 65% dei casi. Ma solo il 36% (in particolare le giovanissime, che usano la tecnologia come i loro coetanei maschi) e le donne fra i 45 e i 55 anni che lavorano fuori casa) si dichiara soddisfatta di quello che la tecnologia fa per loro. Il 35% (fra cui in particolare le casalinghe e le ultra sessantenni) ha invece un rapporto ansioso verso la tecnologia, da cui si sente poco attratta in senso generale ma che vorrebbe soprattutto saper utilizzare meglio, per esempio “per telefonare gratis con il computer come fa mio figlio”, e che fosse più semplice e intuitiva “ho letto le istruzioni della lavatrice ma non ho capito come devo fare”. Infine il 29% è delusa dalla tecnologia “che non fa abbastanza”, “fa perdere tempo”: sono soprattutto le donne fra i 25 e i 45 anni che lavorano fuori casa e che vorrebbero un supporto tecnologico più adeguato alle loro esigenze di organizzazione famigliare e lavorativa. Non semplicemente cellulari, computer e televisori dipinti di rosa ma oggetti effettivamente pensati per loro. La tecnologia spinge le donne ad acquistare nuovi apparecchi o meno?  Più della metà  delle intervistate dice di essere attenta alle novità tecnologiche, di volere nuove funzioni, di guardare con interesse i nuovi prodotti che incorporano nuova tecnologia “ma solo se serve veramente” e “se è facile da usare”. Tuttavia la maggioranza delle intervistate, anche se interessata alle nuove offerte di mercato, non pensa a comperarle subito soprattutto perché frenata dai timori di crisi economica e di recessione, dunque preferisce attendere prima di pianificarne l’acquisto che, in questo periodo, difficilmente è d’impulso.

La ricerca è stata condotta ad aprile 2009 nei  punti vendita associati AIRES di  Roma e Milano su un campione di 64 donne intervistate per saggiarne l’atteggiamento verso la tecnologia applicata agli elettrodomestici e agli apparecchi di comunicazione (cellulari e computer).

“Questa ricerca”- ha dichiarato Albino Sonato, Presidente AIRES – “conferma quanto da mesi vanno ripetendo gli esperti. La tecnologia deve andare sempre di più verso le
esigenze delle consumatrici. Bisogna che comincino a rendersene conto i produttori e il legislatore, soprattutto nel momento in cui vanno gestiti momenti chiave come il passaggio al digitale terrestre. È un’occasione importantissima, ma se i decoder e le procedure non verranno pensate per essere usati da tutti in maniera molto semplice, rischia di essere una grande occasione mancata”.

“Quello che sorprende” - ha dichiarato Pierluigi Bernasconi, Vice Presidente di AIRES, - non è il fatto che ci sia un gap per le donne più mature, ma la voglia di tecnologia, di aggiornamento, di apprendimento che queste esprimono. Sono convinto che in un paese dove più di un terzo della popolazione ha più di 45 anni e un quinto più di 65 (di cui due terzi donne) sia necessario ripensare profondamente le modalità di accesso alla tecnologia, reinventando i prodotti per renderli più semplici ed efficaci per tutti”.

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